Progetti

Si è svolto dal 20 luglio e al 20 settembre 2023 il servizio stagionale per integrare il servizio di elisoccorso provinciale con un secondo elicottero gestito dall’Ulss 1 Dolomiti grazie alla Regione Veneto, al CREU Centro Regionale Emergenza e Urgenza ed a Dolomiti Emergency Onlus (che si è occupata del reclutamento e del compenso del personale sanitario, oltre alla messa a disposizione di attrezzatura per l’elicottero) e del Soccorso Alpino e Speleologico Veneto – Zona Dolomiti Bellunesi.

L’elicottero con sede a Belluno in zona aeroporto ha affiancato quello ufficiale del Suem 118 di Pieve di Cadore attraverso un protocollo operativo ed ha permesso di rispondere a tutte le richieste di aiuto provenienti dalla provincia e oltre.

Si è infatti chiusa con 130 missioni l’estate di Falco 2 – Airbus 145, attiva dodici ore al giorno, sette giorni su sette con orario 7.00-19.00.

Si è svolto dal 1° luglio e al 31 agosto 2022 il progetto di sperimentazione per integrare il servizio di elisoccorso provinciale con un secondo elicottero stagionale, ideato, progettato, finanziato e realizzato da Dolomiti Emergency Onlus per un importo di ca. € 480.000,00 in collaborazione con la Regione Veneto, il CREU Centro Regionale Emergenza e Urgenza, l’Ulss 1 Dolomiti e il Soccorso Alpino e Speleologico Veneto – Zona Dolomiti Bellunesi

L’elicottero con sede a Fiames di Cortina d’Ampezzo ha affiancato quello ufficiale del Suem 118 di Pieve di Cadore attraverso un protocollo operativo ed ha permesso di rispondere a tutte le richieste di aiuto provenienti dalla provincia e oltre.

Si è infatti chiusa con più di 160 missioni la prima estate di Delta Echo – Airbus 145 pentapala, attiva dodici ore al giorno, sette giorni su sette, prima con orario 6.00-18.00, poi 7.00-19.00.

Il progetto è stato inoltre reso possibile anche grazie al sostegno della Provincia di Belluno, del Comune di Cortina d’Ampezzo e di numerosi privati.

Il Consiglio Direttivo di Dolomiti Emergency ha deliberato nel 2021 uno stanziamento di € 80.000,00 per sostenere le associazioni che si occupano di attività di soccorso e assistenza sanitaria: nello specifico, il contributo è stato destinato a 7 associazioni di volontari di ambulanze dislocate in tutta la provincia che prestano servizio H24 per l’acquisto di monitor/defibrillatori:

 

Ciò permetterà ai soccorritori:

  1. di eseguire e teletrasmettere un elettrocardiogramma per attivare le strutture di PS
  2. di trasmettere i parametri vitali in tempo reali alla co118 o al personale dell’elisoccorso che interviene
  3. l’uso della defibrillazione manuale (previo sblocco), della cardioversione sincronizzata e del pacing da parte dell’equipaggio medico che interviene senza dover cambiare dispositivo
  4. un’estrema facilità di utilizzo sia come monitor che come DAE da parte dei volontari.

 

Dolomiti Emergency Onlus ha voluto devolvere € 100.000,00 alla 2^ Delegazione Dolomiti Bellunesi del CNSAS quale contributo come quota di un ampio progetto per il progressivo miglioramento della tecnologia delle trasmissioni della rete radio di tutta la Provincia e oltre.

A seguito della tempesta Vaia del 2018 sono emersi, infatti, pregi e carenze dell’intero sistema.

E’ stata rivalutata l’intera rete al fine di renderla più efficace ed efficiente creando interconnessioni tra le varie postazioni bidirezionali, di installare gruppi elettrogeni nei siti sprovvisti di sistemi di alimentazione d’emergenza, di aumentare l’area di copertura e l’adeguamento progressivo delle stazioni ripetitrici ad un sistema digitale per garantire la riservatezza delle comunicazioni ed il controllo georeferenziato della movimentazione del personale.

Il progetto ha compreso:

  • La rete di copertura dell’area di Cortina d’Ampezzo è stata completamente modernizzata con nuovi apparati analogici/digitali sincronizzandoli con la rete di controllo della Delegazione.

 

  • Nell’area del Centro Cadore, è stato spostato il sito del Col Cervera sul monte Tudaio, per rendere più idonea la collocazione.

 

  • La copertura dell’area dell’Alpago Bellunese è attualmente garantita da un sito nuovo provvisorio collocato al Rifugio Dolada, che ha dato finalmente una maggiore copertura su tutta zona limitrofa, anche se la progettazione in corso prevede la realizzazione del sito sul Monte Dolada.

 

  • Nell’area Bellunese Feltrina si è provveduto all’ampliamento delle celle solari e all’installazione di un gruppo elettrogeno automatico di supporto permettendo la garanzia di continuità energetica anche in lunghi periodi di maltempo, condividendo il sito del monte Tomatico con alcuni apparati anche della Protezione Civile di Feltre.

 

  • Nell’area Agordina, nel sito denominato Gardelon, sono state predisposte le infrastrutture per realizzazione di un nuovo sito che sarà di massima rilevanza per la creazione della comunicazione dell’anello della rete agordina vista la sua ottica con il Col Visentin a Belluno.

Nella zona limitrofa si prevede di spostare l’attuale postazione sul Monte Fertazza.

 

  • Per quanto attiene l’area delle Prealpi Trevigiane e dell’area del Massiccio del Grappa con tutte le loro diramazioni, non essendo presente la copertura radio con stazioni ripetitrici fisse e valutato l’imponente aumento di interventi di soccorso nelle aree su menzionato, si creerà una rete capillare di postazioni fisse, che coprano le intere aree con l’installazione di 3 postazioni ripetitrici in località Montello, San Gallo e Ospedale di Bassano, di cui attualmente sono già in funzione la postazione del Montello e del Monte Grappa.
  • Sono in fase di lavorazione i due siti di Misurina, uno sul Col de Varda che garantirà il transito dati verso il ripetitore del Rifugio Picco di Vallandro e una nuova stazione ripetitrice nei pressi del Rifugio Monte Piana, che garantirà la copertura, ora assente, nella parte Nord delle Tre Cime di Lavaredo.
  • Nell’area della Val di Zoldo è già in fase di progettazione e di realizzazione il posizionamento della rete elettrica della postazione del Monte Spiz Zuel.

Per ricordare gli amici Dario, FabrizioMarco e Stefano. Dolomiti Emergency Onlus, in collaborazione con il Suem 118 di Pieve di Cadore e il Corpo Nazionale Alpino e Speleologico – 2^ Zona Delegazione Dolomiti Bellunesi, ha intitolato due borse di studio alla memoria dell’equipaggio di Falco a 11 anni dalla tragedia Del 22 agosto 2009.

L’idea di una borsa di studio rivolta a laureandi e dottorandi che vogliano avvicinarsi al mondo dell’elisoccorso e al Soccorso Alpino è stata di Fabio Bristot “Rufus” che, con Katia Tormen, ha scritto il racconto “Falco I-Rems”. Tormen e Bristot hanno devoluto a Dolomiti Emergency parte del ricavato del loro libro: un importo di 1.000,00 euro, al quale la Onlus ne ha aggiunti altri € 1.000,00, bandendo poi un concorso per l’assegnazione di n. 2 borse di studio a favore di laureati, studiosi, studenti, ricercatori degli Atenei italiani.

Il premio era riservato a quanti abbiano conseguito presso un qualsiasi Ateneo presente sul territorio italiano, con una tesi sull’argomento sulla soluzione alla problematica degli ostacoli al volo per la navigazione aerea anche a bassa quota, il titolo di studio: in uno dei corsi di laurea magistrali e magistrali a ciclo unico; in un dottorato di ricerca; in un master post laurea. Sono state, in particolare, informate: le Facoltà di Giurisprudenza che prevedono il corso di studi di diritto aeronautico o di diritto della navigazione; le Facoltà di Ingegneria aero-spaziale, meccanica, delle costruzioni; elettrotecnica; informatica.

I Vincitori delle borse di studio di € 1.000,00 ciascuna, conclamati durante una cerimonia pubblica tenutasi a Belluno il 9 aprile 2022, sono risultati:

 

  • Giampiero Cancelli

Corso di laurea in Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Teramo

Titolo della tesi: Le inchieste aeronautiche e profili di sicurezza ordinamento

  • Vincenzo Martino

Corso di laurea in Ingegneria meccanica dell’Università degli Studi di Palermo

Titolo della tesi: Progettazione e verifica fluidostrutturale di un pilone subalare per imbarco sensori su aeromobile CESSNA 172/182 per il monitoraggio avanzato del territorio

Al di là delle finalità dell’associazione e dei compiti statutari, la sanità a livello provinciale, così come quella veneta e del resto d’Italia, sta facendo degli sforzi immani per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, così Dolomiti Emergency ha devoluto 50 mila euro a favore del conto corrente aperto ad hoc dall’Ulss Dolomiti per le offerte a sostegno della sanità provinciale.

Una decisione presa come direttivo all’unanimità.

Con questa donazione DE ha auspicato di essere da esempio per tutti. Ognuno, secondo le proprie possibilità, piccole o grandi che siano, può contribuire a dare una mano».

I 50 mila euro deliberati da Dolomiti Emegency derivano quasi interamente dal 5 per mille dell’anno 2019.

DE agisce nella trasparenza più assoluta e per far sapere alle persone che hanno deciso di sostenere l’associazione come vengono utilizzate le risorse. In questo è stata presa una scelta che va “contro”, se così si può dire, le finalità di Dolomiti Emergency, in quanto non si tratta di donazioni al sistema di emergenza e urgenza in montagna, pensando di interpretare il pensiero di ogni bellunese: medici, infermieri, tutti gli operatori della sanità stanno lavorando per noi, rischiando anche la vita. Non solo è giusto, ma doveroso, sostenere i nostri ospedali.

In situazioni di emergenza, davanti a una persona colpita da arresto cardiaco, saper eseguire una rianimazione cardiopolmonare ed essere in grado di usare il defibrillatore può fare la differenza. Ecco perché Dolomiti Emergency Onlus, sin dalla sua costituzione, insiste molto sulla formazione. I corsi Blsd (acronimo che sta per Basic Life Support and Defibrillation) servono a fornire le conoscenze di base necessarie per intervenire in supporto alle funzioni vitali e alla defibrillazione. Per salvare una vita bisogna intervenire tempestivamente e l’aspettativa di sopravvivenza triplica se si usa un defibrillatore il prima possibile, in attesa dell’arrivo dell’ambulanza. Dal 2015 al 2019 Dolomiti Emergency ha formato in totale 2.171 persone.

Proseguita anche la collaborazione con le scuole, con il progetto “1.2.3. soccorso”, che ha formato 5.055 studenti e 19.022 familiari in più di 120 scuole dell’intera provincia di Belluno. La formazione è continua e il progetto va avanti. Anche a fine 2019 Dolomiti Emergency, nell’ambito di un’iniziativa che ha visto la collaborazione con i Lions club della provincia di Belluno e l’Ufficio scolastico, ha tenuto diverse mattinate di addestramento ai ragazzi delle scuole della provincia Belluno, alle quali sono stati consegnati un manichino e un defibrillatore trainer.

IMMAGINI

MOSTRE

Nel 2012 è stato attivato il servizio di reperibilità psicologica. Si tratta della prima esperienza in Veneto e unica nel suo genere in Italia. Un’iniziativa che ha dimostrato di funzionare, che è frutto della convenzione tra Dolomiti Emergency e l’Associazione Psicologi per i popoli e che è nata dall’esigenza di mettere a disposizione della centrale operativa del Suem 118 di Pieve di Cadore professionisti psicologi che forniscano supporto ai soccorritori, alle vittime di incidenti ed eventi traumatica, e ai loro familiari. Grazie al servizio, durante i mesi estivi, 24 ore su 24, nella centrale operativa del Suem 118 di Pieve di Cadore è presente uno psicologo che può fornire, a seconda delle esigenze, consulenza telefonica o sul posto dell’eventuale emergenza, in contatto diretto con la base di elisoccorso. Nel 2017 è stata introdotta una novità, che ha visto l’ampliamento del servizio: gli psicologi possono essere chiamati non solo nei mesi estivi, ma anche per tutto il resto dell’anno e, in caso di bisogno, sono pronti a recarsi sul posto.

In questi anni, anche a seguito della tragedia di Falco del 2009, tra gli operatori del Suem e del Soccorso Alpino, ma pure tra tutte le forze dell’ordine, è cresciuta la consapevolezza di quanto sia importante poter contare su una figura esperta che fornisca un primo soccorso psicologico in risposta ai bisogni emotivi, psichici e relazionali acuti delle persone coinvolte in un evento critico.
Il primo soccorso psicologico costituisce una parte importante dell’intervento di soccorso stesso, andando a integrare quello sanitario. Dolomiti Emergency ha voluto intitolare il servizio di reperibilità psicologia a Igor Scandolo, responsabile della manutenzione degli elicotteri di Inaer (la società che fornisce i mezzi per gli interventi del Suem 118 di Pieve di Cadore, ndr), scomparso qualche anno fa.

Il 29 novembre 2018 Dolomiti Emergency ha organizzato presso la Camera dei Deputati, a Roma, un convegno sugli ostacoli al volo, alla presenza di tutti gli schieramenti politici. L’obiettivo è quello di trovare un accordo, a prescindere dal colore politico, sull’emanazione della normativa nazionale in merito. A seguito del convegno sono ripartiti i lavori del tavolo tecnico nazionale istituito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri presso la Protezione Civile, al quale sono stati invitati dietro nostra richiesta anche il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico e i Servizi Regionali di antincendi boschivi.

Quando nel soccorso in montagna ci si trova a intervenire in luoghi difficilmente raggiungibili o in zone pericolose la tecnologia può dare un aiuto importante. Stiamo parlando dell’utilizzo di droni per cercare dispersi, trasmettere immagini dell’area interessata e raggiungere più facilmente la meta esatta. Anche il Soccorso alpino bellunese è sceso in campo per far cooperare uomo e macchina e rendere ancora più incisive e dettagliate le operazioni di salvataggio. La II zona delegazione Dolomiti bellunesi si è dotata, nell’estate 2018, di quattro droni per il supporto alle operazioni di ricerca e soccorso delle persone in ambiente impervio e ostile, sia d’estate che d’inverno. L’acquisto della dotazione tecnologica e i corsi di formazione per conseguire l’attestato di pilota sono possibili grazie a un contribuito ricevuto da Dolomiti Emergency di quasi 51 mila euro.

Meglio prevenire che farsi recuperare. Non è uno stravolgimento del noto proverbio, ma la ferma convinzione dei promotori del progetto “Numero Verde Montagna sicura”. Un’iniziativa che Suem 118 di Pieve di Cadore, Dolomiti Emergency, Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, Collegio veneto Guide Alpine, Cai Veneto e Usl 1 Dolomiti hanno concretizzato a giugno 2018, dopo un anno e mezzo di lavoro. L’obiettivo è prevenire incidenti in montagna, ma anche dare la possibilità a chi la frequenta di segnalare eventuali disservizi e problematiche. I costi del numero verde – che risponde all’800.22.13.25 – sono a carico del destinatario: è l’Ulss 1 a saldare le bollette. Alle chiamate rispondono gli operatori della centrale del Suem che poi, a seconda delle richieste, le smistano indirizzandole a cascata a chi di competenza. Il “Numero verde Montagna sicura” – un’iniziativa unica nel suo genere, che vede insieme, per la prima volta, i principali soggetti che operano per la sicurezza in montagna – è attivo 24 ore su 24 e tutti i mesi dell’anno. Da precisare che non si tratta di un numero per le emergenze: per queste ultime bisogna sempre contattare il 118 o il 112. Il Numero Verde ha invece funzione preventiva, ossia dà alle persone la possibilità di programmare un’uscita e chiedere informazioni sul grado di difficoltà o sull’apertura di un sentiero, ma anche di segnalare qualche problematica.

È stato sostituito il mezzo adeguandone le dimensione alle esigenze della Associazione

Per far conoscere la Onlus a un numero sempre crescente di persone, Dolomiti Emergency ha organizzato incontri, partecipato ad attività informative e divulgative e a eventi. La Onlus ha inoltre realizzato materiale promozionale, come una nuova brochure, anche in inglese. Non è mancata la pubblicità sui progetti di Dolomiti Emergency in tutta la provincia, in particolare con l’utilizzo di carrelli e tabelloni stradali. Create inoltre le nuove magliette con 2 tipologie di grafica per celebrare il 30 anniversario dell’elisoccorso a Pieve di Cadore.

Il Consiglio Direttivo di Dolomiti Emergency ha deliberato nel 2018 uno stanziamento di 120 mila euro per sostenere le associazioni che si occupano di attività di soccorso e assistenza sanitaria: nello specifico, il contributo è stato destinato alle associazioni di volontari di ambulanze dislocate in tutta la provincia per l’acquisto di mezzi:

  • Coordinamento Agordino-Zoldano Volontari Ambulanze,
  • Associazione Emergenza Volontari Ambulanze Alpago (EVA),
  • Associazione Soccorso e Aiuto Sociale del Comelico Superiore (SEAS)
  • Valbelluna Emergenza

Dolomiti Emergency ha stipulato una convenzione con Patagonia che prevede per tutti gli associati del 2019 uno sconto del 15% sull’acquisto merce.

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